Massimo Cotto
Massimo Cotto nasce ad Asti, da padre impiegato e madre casalinga. Figlio unico, è una promessa del basket, fino a quando, a 16 anni, mentre è in macchina con amici, è colpito dalla voce di un deejay che sta spiegando e raccontando il testo di “Thunder Road” di Bruce Springsteen. Il giorno dopo lascia la pallacanestro e si presenta al direttore di una radio privata e inizia a trasmettere, dando il via a una carriera che lo vedrà impegnato su più fronti: radio, televisione, giornali, libri, direzioni artistiche e, di recente, politica, essendo stato nominato, il 4 giugno 2012 assessore tecnico alla Cultura, al Palio, alle Manifestazioni e alle Pari Opportunità ad Asti.
Per vent’anni è rimasto fortemente legato a Radio Rai, presentando molti programmi per i tre canali, tra cui Senza rete, Zona Cesarini, Masters e Hobo, e numerosi eventi, tra cui il concerto di Capodanno del 31/12/1989 degli U2 da Dublino, il concerto di Bob Dylan davanti a Papa Giovanni Paolo II (il 27 settembre del 1997), quattro edizioni del Festival di Sanremo (dal 2000 al 2003, la prima in coppia con Sandro Ciotti), due del Primo Maggio (2001, 2002) e la prima volta di Vasco Rossi all’Heineken Jammin’ Festival (1998). L’11 marzo 2002 Francesco De Gregori sceglie lui per rompere un silenzio che durava da anni e accetta di suonare nella sala A di via Asiago e di farsi intervistare da Cotto.
Nel marzo del 2012 inizia a condurre la trasmissione “Rock Bazar” su Virgin Radio. Dal programma saranno anche tratti due libri (“Rock Bazar” e “Rock Bazar volume secondo”) e uno spettacolo teatrale dove Cotto è affiancato da Cristina Donà. Dal 5 settembre 2016 conduce ogni giorno dalle 6:30 alle 9 il “Buongiorno di Dr. Feelgood e Mr. Cotto”.
Parallelamente all’attività radiofonica, sviluppa quella giornalistica, che lo ha portato a essere considerato ” il più importante giornalista musicale italiano” . È il giornalista musicale che vanta il maggior numero di pubblicazioni come autore. Nella sua sterminata produzione molte sono le biografie ufficiali: Patty Pravo (“Bla Bla Bla”, Mondadori), Piero Pelù (“Perfetto difettoso”, Mondadori, e “Identikit di un ribelle”, Rizzoli), Irene Grandi (“Diario di una cattiva ragazza”, Mondadori), Francesco Guccini (“Un altro giorno è andato” e “Portavo allora un eskimo innocente”, Giunti, con prefazione di Ligabue), Ivano Fossati (“Per niente facile”, Arcana, con prefazione di Gabriele Salvatores), Enrico Ruggeri (“La via en rouge”, Sperling & Kupfer), Nomadi (“Sempre Nomadi” e “I Nomadi, Augusto e altre storie”, Mondadori), Bandabardò (“Vento in faccia”, Arcana), Danilo Sacco (“Come polvere nel vento”, Rizzoli). Ha scritto anche “Leonard Cohen: Canzoni da una stanza” (Arcana), “Ma il cielo è sempre più blu” (i diari inediti di Rino Gaetano, Mondadori), “Il grande libro del rock (e non solo)” (Bur), “Le lacrime di Marley” (Elleu), “We Will Rock You” (Bur), “Waits” (Muzzio, con prefazione di Elliott Murphy) e “Doppio lungo addio” con Massimo Bubola (Aliberti).
Ha presentato ben undici edizioni del Premio De André (dal 2004 a oggi), il Premio Endrigo 2011 (nello storico teatro Smeraldo di Milano, in una delle ultime serate prima della chiusura).Nel 2005 cura e conduce al Piccolo Teatro di Milano “L’assurdo mestiere”, uno spettacolo su Giorgio Faletti nell’ambito della rassegna “Milano per Gaber”. Il 9 luglio, insieme agli altri deejay di Virgin Radio, si esibisce in un deejay set davanti a 90.000 persone, prima del concerto degli AC/DC a Imola. Il 29 settembre presenta il megaraduno Beat Generations da Piazza Grande, a Modena.
Nel 2009 diventa direttore artistico del Premio De Andrè, incarico che tuttora ricopre. Nel 2015 assume con Roberta Bellesini Faletti la direzione artistica del Premio Giorgio Faletti, dedicato al grande artista astigiano scomparso. Sempre nel 2015 viene richiamato a presiedere la Commissione Artistica di Area Sanremo, incarico che gli viene rinnovato anche per il biennio 2016/2017. Dal 2016 è presidente della Giuria dell’1M Contest, che sceglie ogni anno tre giovani per esibirsi sul palco di piazza san Giovanni a Roma, nel concertone del primo maggio.